La cura per la tosse
Un regalo della Befana, che lei lasciava in custodia a mia nonna per timore che rompessi il flacone, era un disgustoso sciroppo per (far sparire) la tosse.
La cura iniziava ogni anno il giorno dopo l'Epifania. e terminava con l'ultimo cucchiaio di quel liquido giallognolo e maleodorante.
Non serviva a nulla far presente che la tosse non ce l'avevo. Non ce l'avevo, ribatteva compatto il plotone di esecuzione composto da mia nonna Regina e le sue sorelle, perché prendevo lo sciroppo.
Ma quell'anno il flacone, che in precedenza aveva il nome scritto in rilievo sul vetro, mostrava un'etichetta su cui era stampato un simpatico pesciolino blu. Incuriosita lessi cos'altro c'era scritto: olio di fegato di merluzzo! Ingannatrici, allora non era "sciroppo per la tosse"! Lo sapevano che il fegato proprio non mi piaceva! E diedi il via a una lunga ed estenuante serie di trattative sindacali per non prenderlo, una per ogni cucchiaio. Tentai strategie, applicai tattiche, minacciai perfino l'orticaria che non mi veniva più da due anni.. E come andò?
Dovetti cedere, naturalmente, e la Rosina mi consolò ogni volta con una delle sue mentine quadrate all'anice e una bella storia delle sue.
Ma l'anno dopo, forse perché ormai non credevo più alla Befana, o forse perché c'era mia cugina e stava per nascere mia sorella, o più facilmente perché avevo cominciato a mangiar di tutto, la cura ''preventiva'' sparì e finalmente mi lasciarono in pace. E vivemmo tutti felici e contenti.
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