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Donatella Bizzotto

Un clima perfetto


"Che caldo, proprio non la sopporto quest’afa, mi mette di cattivo umore, e mi toglie il fiato.", brontola sventolandosi con vigore la signorina Lea. Non ha mai smesso di parlare da quando lei e la sua amica Nives si son sedute su una panchina del viale di corso Torino. Guardare chi passa è il loro sport preferito da quando sono andate in pensione, una decina d’anni fa.

‘’Nives! Ma cosa fai, ti metti il foulard sulle spalle, adesso?’’, sbotta scuotendo la testa piena di capelli bianchi freschi di messa in piega.

‘’Devi capire che qui all’ombra io sento una filura fastidiosa, Lea, una corrente d'aria che mi fa rabbrividire. Davvero. E poi lo dice anche il proverbio che l'aria di filura porta in sepoltura. Brr!’’

‘’Tu e le tue filure, sentiresti freddo anche all’equatore.’’, sbuffa acida Lea. ‘’ Forse, se ti chiamassi Sole invece di Neve, saresti un po’ più calorosa.’’

‘’Magari potessi, Lea, magari… Adesso, se dipendesse da me, mi berrei un tè o un cappuccino belli bollenti. Pensa!’’

‘’Esagerata. Invece io, se potessi, in questa stagione vivrei in una ghiacciaia. Te la ricordi la casa di Sampeyre? Fredda come una cella frigorifera anche in piena estate. Eh, bei tempi quelli…’’, sospira Lea asciugandosi la fronte con un bel fazzoletto ricamato.

D’un tratto si ferma, strizza gli occhi per mettere bene a fuoco, raddrizza schiena e spalle e si controlla rapida l’acconciatura. Poi dà una gomitata all’amica.

‘’Nives. Nives!’’, sussurra indicando verso destra con un cenno del mento. ‘’Guarda, sta arrivando il ragionier Belfiore." Poi aggiunge ammirata: "Che passo! ‘’, e ripone veloce fazzoletto e ventaglio nella borsetta. Non sente più così caldo.

‘’Oh, il ragionier Belfiore! Che uomo distinto…’’, sussurra Nives togliendosi il foulard ed aprendo con moderazione la scollatura della camicetta. Ora non ha più così freddo.


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